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Edizione 2019

21-29 Luglio
Spine Bianche / Bottiglione- Matera

Nessuno Resti Fuori nasce dall’esigenza di raccontare la città e le sue trasformazioni. L’obiettivo è di rendere il linguaggio  teatrale alla portata di tutti, coinvolgendo attivamente i cittadini stanziali, migranti e temporanei nella ideazione e realizzazione  del processo artistico. Il festival si struttura in più giornate e ogni anno un quartiere della città diventa lo spazio che accoglie, lo  spazio di tutti, lo spazio che non lascia nessuno fuori.

LE UTOPIE E LE DISTOPIE

L’utopia e la distopia ci invitano a mantenere un  approccio critico con la realtà che ci circonda e il teatro diviene strumento per individuare rotture rotture, le crepe e le possibilità  della dimensione sociale. L’utopia e la distopia sono i temi della 4° edizione di Nessuno Resti Fuori . Quest’anno il festival è  legato a Matera Città Aperta, spettacolo ad episodi, realizzato da IAC e co-prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 201 9. Dal  30 settembre al 6 ottobre la città sarà coinvolta in una provocazione distopica, tracceremo linee, confini, fino a trasformarli in un  limite invalicabile: un muro che dividerà la città in due parti. Matera Capitale Europea della Cultura si propone come modello di  sviluppo di nuovi modi di abitare i territori. Dopo diversi anni di cammino in cui abbiamo contribuito a sognare, desiderare e  disegnare la nuova Matera, guardarne i risultati, nella bellezza e nella contraddizione, per comprendere cosa ancora è necessario  fare.

I LUOGHI

Il festival si svolge nel quartiere di Spine Bianche (anche detto Bottiglione) e mette in relazione la dimensione  artistica con i luoghi di vita quotidiana. Abbiamo idealmente diviso Matera in due macro zone di attivazione: i Sassi ed i quartieri  storici. I Sassi, con la loro storia di vergogna, svuotamento, e poi di riscoperta, si pongono come simbolo di un modello di vita  fatto di sostenibilità, legami sociali e città a misura d’uomo. I quartieri storici sono quelle zone a ridosso del centro, che hanno  accolto gli abitanti dei Sassi e che per densità abitativa e forma urbana sono in realtà il luogo in cui si vive, laddove in un certo  senso quei modelli di vita di sostenibilità, socialità e misura d’uomo hanno continuato ad esistere modificandosi.

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