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Laboratori

Fare Festival

Un programma di incontri per unirti al team del festival, e aiutare alla sua realizzazione

a cura di IAC Centro Arti Integrate

Come si costruisce un festival?
Da dove si parte e cosa è necessario pensare, immaginare, creare?
Attraverso un percorso di formazione legato all’ideazione, alla comunicazione e all’organizzazione, un gruppo di volontari  – I cittadini e Le cittadine del festival – imparerà a prendersi cura di un prodotto culturale.

Calendario degli incontri:
• Giov 30 maggio, dalle 16.00 alle 18.00 | IAC, via Casalnuovo 154
• Giov 6 giugno, dalle 16.30 alle 18.3o | IAC, via Casalnuovo 154
• Ven 7 giugno, dalle 10.30 alle 12.3o | IAC, via Casalnuovo 154
• Giov 13 giugno, dalle 16.30 alle 18.30 | Piazza degli Olmi
• Ven 14 giugno, dalle 10.30 alle 12.30 | piazza degli Olmi
• Giov 20 giugno, dalle 10.30 alle 12.30 | Piazza degli Olmi

La quota di 10,00 € prevede: copertura assicurativa, maglietta del festival, ingresso gratuito a tutti gli eventi.

IAC Centro Arti Integrate  si occupa di promozione e produzione teatrale.
Nasce nel 2010 in una strada al confine tra la città antica e quella nuova, dal desiderio del teatro, della possibilità di incontro, ascolto e sguardo che il teatro crea.
I percorsi e le attività che cura e realizza si fondono su una modalità di lavoro collaborativa, in cui tutti possono trovare il giusto spazio per praticare le proprie attitudini ed abilità.
Dialoga con l’infanzia e la maturità, con il centro e la periferia, con il limite e la possibilità, con la realtà e l’immaginario.
Alla qualità artistica affianca un’attenzione specifica al sociale: sperimentare, imparare, scambiare, includere, fare parte di un processo collettivo sono i temi che accomunano i suoi percorsi.
È riconosciuta da Ministero come Impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito del teatro per l’infanzia e la gioventù.
È residenza per “Artisti nei Territori” della Regione Basilicata, con il progetto Humus.

S-Velarsi

a cura di Malmand Teatro | con Ivano Picciallo e Marta Franceschelli

Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. O.W.

Il Laboratorio è dedicato alle maschere e alla loro evoluzione nel contemporaneo partendo dallo studio ed esplorazione delle maschere classiche della commedia dell’arte.
Ci Immergeremo poi in una ricerca sulle tradizioni ritualistiche popolari, nello studio sul corpo dei vari personaggi fino ad approdare a caratterizzazioni fisiche uniche e personali attraverso la creazione di maschere e azioni ritualistiche nuove. Libere.

Analizzeremo il tema della maschera, come simbolo, nei molteplici contesti che si collocano in diverse aree geografiche , sociali e culturali.
Ricercheremo i riti e le cerimonie che nel corso della storia si sono serviti del simbolo rappresentativo della maschera come veicolo e come ponte tra la vita dell’uomo e la natura, sviluppando di fatto un nuovo linguaggio codificato.
Parliamo dell’eterno ciclo della cultura che si nutre della vita, del sentimento e dell’emotività che non rifiutano logica e ragione.
La maschera si fa strumento per analizzare il conflitto del mondo: lo spirituale contro il materiale, il conscio contro l’inconscio, il terreno contro il celeste, per ricercare quella totalità di cui l’uomo sembra aver perso anche il ricordo.

Laboratorio teatrale, per attrici e attori, o con esperienza formativa pregressa anche non professionale. 

La compagnia Malmand Teatro nasce nel 2015 a Roma dalla complicità artistica di
attori provenienti da diverse realtà teatrali, con il principio di creazione dedito ad un
processo di ricerca comune: esplorare forme e linguaggi teatrali partendo dal corpo in
una evoluzione che porta a reagire la tradizione con il contemporaneo.
Fondamentale nel percorso creativo il lavoro di improvvisazione che apre un vero e proprio processo di scrittura scenica.
Gli spettacoli che la compagnia propone partono e prendono spuntoda tematiche di impegno sociale. Nel 2016 lavora al primo progetto: A Sciuquè, regia di Ivano Picciallo, una storia di dipendenza dal gioco d’azzardo, aggiudicandosi il ROMA FRINGE FESTIVAL come “Miglior Spettacolo” e “Miglior Regia”.
Succesivamente la compagnia affronta la tematica del caporalato: con il monologo
Gran Ghetto, vince la X edizione del PREMIO NAZIONALE GIOVANI REALTÀ DEL
TEATRO, e con Sammarzano, è FINALISTA PREMIO SCENARIO 2019 – “Menzione
Speciale” da parte dell’osservatorio della critica.
Seguono poi due nuove nuove creazioni in forma di monologo : “Sembra Amleto” di Francesco Zaccaro e “Ombre” di Giuseppe Innocente.

Rallegratevi, tutto è ancora da inventare - Il laboratorio

a cura di Sophie Hames

Partendo dall’idea che il mondo immaginario ci serva per affrontare il mondo reale, e dalla constatazione che il vecchio mondo sta in piedi con le stampelle, nella nostra testa tutto è chiaro: il nuovo mondo è fantastico, pieno di creature fantastiche.
In questo laboratorio costruiremo la nostra marionetta di altezza quasi umana, di natura quasi animale, quasi vegetale. Ovvero un essere ibrido.

Laboratorio di costruzione e manipolazione di marionette, dai 9 ai 99 anni.

Sophie Hames è un’artista poliedrica (attrice, illustratrice, marionettista…).
Partecipa a numerosi festival in Italia, Belgio, Francia, Germania e Messico.
Nel 2019, il lavoro Isotta vince il premio EXPERIMENTA come miglior spettacolo.
Come dichiarato dall’Unima (Union Internationale de la Marionnette), di cui l’artista è socia, Sophie Hames è uno dei pochissimi esempi di professionista residente in Italia
che costruisce personalmente le marionette che porta in scena. 

NOBODY NOBODY NOBODY. It's ok not to be ok

a cura di Daniele Ninarello e Mariella Popolla

   La Collective è un viaggio collettivo in cui esploreremo insieme diverse pratiche sia individualmente che in gruppo, collegando lo spazio dell’esperienza personale con lo spazio pubblico della condivisione.
Affronteremo temi come sentirsi diversi, soli, arrabbiati, ma anche soprattutto la cooperazione, l’alleanza e la reciprocità.
Attraverso esercizi di movimento, cerchiamo di dare voce alle nostre ferite, lasciandole muovere, parlare, esprimersi liberamente nel flusso autentico dei nostri corpi.

Laboratorio da danza per ragazze e ragazzi dai 13 ai 19 anni.

Daniele Ninarello è un artista attivo nel campo delle performing arts.
Il suo linguaggio coreografico si articola attraverso una costante ricerca di movimento che mette al centro il “corpo vivo” come luogo di mediazione.
I suoi lavori sono spesso costituiti da pratiche di movimento che si dispiegano in una dimensione coreografica esperienziale, dove i corpi sono spesso orientati e tenuti in vita da una coscienza collettiva.
Dopo aver frequentato la Rotterdam Dance Academy danza con svariati coreografi internazionali tra cui Bruno Listopad, Barbara Altissimo, Meekers Uitgesprokendans, Virgilio Sieni, Sidi Larbi Cherkaoui.
Dal 2007 porta avanti una propria ricerca coreografica e di movimento e presenta le sue creazioni in diversi festival nazionali ed internazionali.

Dottoressa di ricerca in Sociologia, è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Formazione-Disfor dell’Università di Genova.
Fa parte del comitato editoriale della rivista internazionale di studi di genere «AG-About Gender». Si occupa dei processi di costruzione sociale delle maschilità e delle femminilità, di violenza di genere e di bullismo omo-bi-lesbo-transfobico, di sessualità e rappresentazioni (soprattutto dal punto di vista della pornografia), delle intersezioni tra disabilità e arti performative.
Collabora con l’osservatorio sociale regionale della Regione Toscana nelle attività di ricerca finalizzate alla stesura del rapporto annuale sulla violenza di genere.
Attualmente è impegnata in una ricerca sulla violenza di genere online.
Principali metodologie e tecniche di ricerca: etnografia e osservazione partecipante, interviste in profondità, focus group.