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Laboratori

MATERIA

a cura di Michele Sinisi

Il lavoro che Michele Sinisi fa con attrici e attori si basa principalmente sulla creazione di una comunità coesa, capace di sviluppare insieme un percorso creativo visibile e tattile, fatto di materia.

“Nel procedere durante la costruzione di uno spettacolo dal vivo, inseguo il più delle volte un passaggio, una scena o un momento, già pensato. Un momento dello spettacolo in cui il pubblico e gli artisti, sentendosi un tutt’uno, una comunità, percepiscano insieme l’esperienza da testimoniare fuori dal teatro. Ecco, quel momento dello spettacolo idealmente vorrei fosse chiaro e nitido come la materia, che sfugga alla necessità di un significato, di un motivo, di un portato nozionistico da decifrare.”

  • Michele Sinisi (1976) attore, e regista teatrale, Premio Della Critica 2016, finalista nel 2014 e nel 2008 e più volte segnalato per i “PREMI UBU”. Ha lavorato con registi come Germano, Binasco, Janezic, Muscato, Baracco, Lorenzi, Ianniello, Cruciani, Bruni, Bia, Gonella e Conte. Lavora su testi di drammaturgia contemporanea e classici. Regista e interprete di spettacoli come tradimenti, sei personaggi, edipo, cenacolo (12+1), caligola, i promessi sposi, miseria&nobiltà, scene d’interni, riccardo III, l’arte della commedia, le scarpe, sequestro all’italiana, amleto, konfine. Regista in la grande abbuffata, la prima cena, il sogno degli artigiani, agamennone, macbeth e moby dick. Anche autore oltre che interprete di spettacoli come murgia (spettacolo GENERAZIONE SCENARIO 2003), li mari cunti, ettore carafa, otello. 

  • Per il cinema è interprete in palazzina laf di Riondino il grande male di Tani, esterno notte di Bellocchio, school of mafia e chi m’ha visto di Pondi, il bene mio, il giorno più bello, 1993, francesco padre (corto) di Altieri, squadra antimafia7 (Fiction TV), l’attacchino (corto) di Laera, l’altra (corto) di Recchia e il cielo della domenica (corto) di Di Salvia,  l’oro rosso (corto) e anyway, be (cortometraggio) di  Fragnelli, la casa delle donne (Lungometraggio) regia Mongelli, pesci o puttane (lungo) di Fragnelli, baal (lungo) di Cava. 

  • Laureato in lettere.

I RAMPANTI

a cura di Erika Grillo

Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!” Italo Calvino

Ispirato a “Il Barone Rampante”, i partecipanti diventeranno tanti piccoli Rampanti, come Cosimo, il protagonista della storia, che dopo un litigio con il padre, decide di rifugiarsi sugli alberi.

Cosimo dimostra ben presto che il suo non è solo un capriccio: spostandosi solo attraverso i boschi e costruendosi a poco a poco una dimensione quotidiana anche sugli alberi, condurrà nel fitto delle foreste tutta la sua esistenza.

I Rampanti osserveranno il “nuovo mondo” con la mediazione di una forma letteraria, non rinunciando a parteciparvi, offrendo la propria lettura e alcuni, possibili significati.

Erika Grillo nasce a Taranto nel 1989.
Consegue la laurea specialistica in “Economia e Gestione delle attività culturali e
turistiche” presso l’Università del Salento. Frequenta il Master di “FoF – Festival of
Festivals” in organizzazione di Festival, con sede a Bologna.
Si forma come attrice, autrice e project manager presso il Teatro Koreja – Centro
di produzione teatrale (Lecce) e presso il Teatro delle Forche (Massafra).
È diretta da noti registi della scena contemporanea come Cèsar Brie, Massimiliano
Civica, Armando Punzo, Massimo Munaro, Luca Ronconi, MOTUS, Gianluigi Gherzi,
Licia Lanera e altri.
Ha all’attivo produzioni teatrali e cinematografiche con importanti registi e
compagnie nazionali [‘Buongiorno Taranto’ docufilm di Paolo Pisanelli; ExVuoto
Teatro (Veneto), IAC Teatro (Matera), Teatro Delle Forche (Massafra), Cantieri
Teatrali Koreja (Lecce)].
Nel 2016 vince il Premio Teatrale Nazionale ‘Franco Angrisano’ sezione “Monologhi
per prova d’attore” con una sua opera teatrale dal titolo ‘Harriet’.
Conduce presso l’Università del Salento laboratori teatrali con studenti abili e
disabili; tiene seminari e laboratori presso gli istituti scolastici, nelle comunità con
minori a rischio, nelle carceri, occupandosi di pedagogia teatrale per allievi attori
di tutte le età.
Collabora con diverse associazioni culturali per l’organizzazione di festival e
rassegne culturali e per il coinvolgimento delle comunità territoriali in progetti di
rigenerazione urbana e tutela del patrimonio artistico, formandosi come
Community and City Maker.
Nel 2014 ha ideato il progetto “Clessidra – Teatro dei Luoghi”; la sua indagine si
focalizza sulla speciale pratica artistica che pone il paesaggio al centro della
drammaturgia dello spettacolo teatrale; un processo di ricerca artistica che
coinvolge anche liberi cittadini e crea opere d’arte interamente site-specific in
spazi aperti, luoghi non convenzionali e non deputati allo spettacolo dal vivo.
Nel 2017 il progetto Clessidra è risultato finalista al Premio Rete Critica categoria
‘miglior progetto e comunicazione’.
Nel 2019 ha diretto un’edizione speciale del progetto Clessidra per l’evento
artistico di conclusione di “Matera 2019 – Capitale Europea della Cultura”
nell’ambito del Festival OpenCulture.
Nel 2021 ha diretto per la città di Taranto il progetto di ricerca “Atlante degli
immaginari”, a cura della Fondazione Feltrinelli di Milano.
E’ membro del comitato artistico di direzione del festival cinematografico “Vicoli
Corti – Cinema di Periferia”, giunto nel 2023 alla sua diciottesima edizione.

SWEET SPOT_LAB

a cura di di Mariagrazia Nacci | Compagnia Teatrale Petra

Come possiamo mantenere uno spazio aperto per l’altro e prendercene cura? 

È necessario partire da sé, dal proprio spazio personale e dalla propria condizione ideale. Attraverso la metafora dello “sweet spot”, ovvero dell’area ottimale in cui si crea la combinazione ideale di determinati fattori e/o qualità che permettono il raggiungimento di un obiettivo e attraverso il linguaggio universale della danza contemporanea e della scrittura creativa, indagheremo il tema e condivideremo esperienze personali in un momento finale aperto al pubblico. 

performer e coreografa

Consegue i diplomi di primo e secondo livello presso l’Accademia Nazionale di danza di Roma, specializzandosi con il massimo dei voti in didattica delle discipline coreutiche a indirizzo danza contemporanea. Dal 2012 svolge le prime esperienze come danzatrice a Roma e collabora come performer e coreografa  con la compagnia di innovazione teatrale Officina Accademia Teatro (OAT) di Potenza. Nel 2016 si trasferisce in Olanda, dove approfondisce le pratiche di “instant composition” ed entra in contatto con numerosi artisti e coreografi del panorama internazionale, lavorando come danzatrice nelle produzioni di Isabelle Beernaert e Krisztina De Chȃtel nei Paesi Bassi e in Belgio. Si certifica come Pilates Trainer nel Matwork di livello base e intermedio presso l’Art of Movement di Hilversum (NL). Nel 2019 rientra in Italia per unirsi al cast artistico di “Humana vergogna”, performance ideata da Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti per Matera Capitale Europea della Cultura. All’esperienza artistica affianca quella di docente di Tecnica della danza contemporanea, Laboratorio coreografico e Storia della danza nei Licei coreutici della Basilicata. Collabora con Compagnia Teatrale Petra in qualità di performer, coreografa e conduttrice di laboratori di danza contemporanea per la rassegna di Teatro in Carcere,“ Teatro oltre i limiti”. La sua formazione poliedrica nell’ambito della danza e delle arti performative mira ad avvicinare le nuove generazioni al linguaggio coreutico e si declina, negli ultimi anni, verso la ricerca di nuove modalità di approccio al movimento per coinvolgere le comunità. Nel 2022 si certifica come Dancewell Teacher – Movement research for Parkinson, seguendo la formazione promossa dal Comune di Bassano del Grappa attraverso il suo CSC Centro per la Scena Contemporanea, membro di EDN – European Dancehouse Network.

PETRA nasce nel dicembre 2011 a Satriano di Lucania (Pz) dalla lunga esperienza in ambito teatrale che il nucleo fondatore costituito da Antonella Iallorenzi, direttrice artistica che lavora come attrice e formatrice, e da Angelo Piccinni, direttore tecnico, aveva maturato nel corso degli anni fuori dai confini regionali.


La compagnia Petra ha scelto di avere le basi in un paese di provincia di 2.400 abitanti e nel suo teatro avvia progetti in espansione in ambito nazionale e internazionale, facendo interagire la propria visione artistica con le comunità di riferimento.

Pensare, insegnare e produrre teatro nelle periferie geografiche e della società assumono i contorni di una sfida, una missione. In realtà è lo stra-ordinario risultato generato da una consapevolezza, quella di utilizzare il teatro, la danza, le arti performative per ridisegnare spazi di libertà, di possibilità di incontro e confronto, di crescita culturale lì dove lo spopolamento, la mancanza di opportunità e anche la mancanza di libertà sono predominanti.

Attraverso il linguaggio dell’arte e del teatro, la compagnia, agisce sul territorio lucano trasformando la sua visione da luogo periferico, isolato a luogo di creazione artistica e sviluppo economico. 

Petra è di fatto un progetto culturale con base regionale che conserva però un profilo più ampio, dettato dalle capacità, dalle conoscenze e dalle competenze apprese dai fondatori.


Dal 2015 Petra è aggiudicataria di sostegno economico dalla Regione Basilicata – Legge Regionale per lo spettacolo – e dal 2019 è partner attuatore e responsabile del progetto “La Poetica della Vergogna” inserito nel programma ufficiale di Matera 2019, Capitale Europea della Cultura, uno dei 27 progetti della scena lucana inseriti nel programma ufficiale.
 

Nel 2021 la compagnia è stata riconosciuta, dal Ministero della Cultura, tra le Imprese di produzione di teatro di innovazione nell’àmbito della sperimentazione e del teatro per l’infanzia e la gioventù – fascia B.